Fecondazione ICSI

La tecnica di riproduzione assistita che aiuta a risolvere i problemi di infertilità maschile.

Seleziona una sede

Seleziona un medico

Fecondazione ICSI

L’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi, meglio conosciuta come ICSI, è una tecnica di PMA di II° livello che prevede l’introduzione diretta di uno spermatozoo nell’ovulo, al fine di facilitare la procreazione e costituisce uno strumento complementare alla fecondazione in vitro convenzionale.

La metodica ICSI si differenzia dalla FIVET nella modalità di fecondazione dell’ovocita che avviene con l’iniezione di un singolo spermatozoo all’interno del citoplasma. Anche in questo caso, però, l’incontro dei gameti avviene all’esterno del corpo della donna. Dopo l’avvenuta fecondazione, poi, si procede al trasferimento degli embrioni nell’utero.

L’ICSI può essere eseguita sia senza alcuna terapia di stimolazione ovarica oppure con stimolazione farmacologica dell’ovulazione.

Nel secondo caso si segue un protocollo molto simile a quello della fecondazione in vitro FIVET.

Stimolazione dell’ovulazione: attraverso delle iniezioni sottocutanee, si induce la crescita dei follicoli contenenti gli ovociti. Per ottimizzare il recupero ovocitario si eseguono, in questa fase, prelievi ematici (estradiolo) ed ecografie seriate, in modo da prelevare gli ovociti al momento migliore ed evitare un’eccessiva stimolazione.
Prelievo di ovociti e sperma: il prelievo degli ovociti (pick-up) avviene tramite un intervento per via transvaginale in anestesia locale e/o sedazione profonda della durata di circa 15 minuti. Lo sperma, invece, viene raccolto nello stesso giorno del prelievo degli ovociti. In casi particolari per via percutanea o biopsia testicolare.
La fecondazione degli ovociti prelevati avviene il giorno stesso del prelievo.
La coltura in vitro: sia il liquido follicolare che il campione seminale vengono analizzati al microscopio. Il primo per isolare gli ovociti, che vengono poi trasferiti in uno speciale liquido di coltura e conservati in un incubatore. Il secondo per selezionare gli spermatozoi mobili e vitali.
La tecnica ICSI si fonda su un principio di “imitazione” del processo di fecondazione naturale: con l’aiuto di un ago cannula viene iniettato all’interno del citoplasma dell’ovocita un singolo spermatozoo.
Come avviene nella FIVET, 16-18 ore dopo l’inseminazione si verifica l’avvenuta fecondazione, cioè la formazione dello zigote, dove si possono osservare i due pronuclei (quello maschile e femminile).
Trasferimento degli embrioni (Transfer): dopo 48-72 ore, vengono selezionati da 1 a 3 embrioni e si prosegue con il loro trasferimento nell’utero. Il campione viene canalizzato dal ginecologo fino all’estremità dell’utero con un’operazione che dura pochi minuti e, in genere, è indolore. La ICSI è associata a un’alta percentuale di successo in presenza di infertilità maschile grave.

Dopo la procedura, la paziente deve evitare di svolgere attività fisiche intense per alcuni giorni. Inoltre, è importante seguire una dieta sana ed equilibrata e assumere i farmaci prescritti dal medico. Dopo circa due settimane, la paziente può sottoporsi ad un test di gravidanza per verificare l’eventuale successo della procedura.

01

A chi è rivolta l'ICSI?

L'ICSI è solitamente raccomandata a coppie con problemi di infertilità maschile, come una bassa conta di spermatozoi, scarsa motilità o forme anomale degli spermatozoi. Può anche essere utilizzato in casi in cui le precedenti tecniche di fecondazione assistita non hanno avuto successo.
02

Quanto tempo ci vuole per completare un ciclo di ICSI?

Solitamente il ciclo di ICSI richiede circa 4-6 settimane.
03

Quale è la percentuale di successo di ICSI?

La percentuale di successo dipende da diversi fattori, tra cui l'età della donna e la qualità degli spermatozoi utilizzati.