Il curettage è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di tessuti o cellule dal collo dell’utero o dalla cavità uterina attraverso l’uso di un curetto, uno strumento a forma di cucchiaio. Questo esame può essere eseguito per fini diagnostici o terapeutici, ad esempio per prelevare campioni di tessuto per l’analisi o per rimuovere tessuti anormali.
Il curettage viene utilizzato per diagnosticare o trattare patologie dell’utero, come ad esempio l’endometriosi, la poliposi uterina, l’iperplasia endometriale e il cancro dell’utero. Inoltre, può essere eseguito per interrompere una gravidanza o per rimuovere tessuti residui dopo un aborto spontaneo o un parto.
Durante il curettage, il paziente giace sulla schiena con le gambe sollevate e divaricate. Il medico inserisce un curetto attraverso la vagina e il collo dell’utero fino ad arrivare alla cavità uterina. Una volta raggiunta la posizione desiderata, il medico raschia delicatamente la parete uterina per rimuovere i tessuti o le cellule anormali. In seguito, il materiale prelevato viene inviato in laboratorio per l’analisi.
Dopo il curettage, il paziente può sperimentare crampi o lieve dolore pelvico per alcuni giorni. Inoltre, potrebbe verificarsi un sanguinamento leggero o una secrezione vaginale per qualche settimana. Il medico fornirà istruzioni specifiche sulle attività consentite e sulla gestione del dolore. In caso di sintomi come febbre, sanguinamento eccessivo o dolore intenso, è importante contattare immediatamente il medico curante.
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