La visita chirurgica dell’anca comporta un’esame fisico dettagliato e l’analisi di esami diagnostici, come radiografie o risonanze magnetiche. Il chirurgo valuta la struttura articolare, la mobilità e la presenza di patologie, identificando eventuali indicazioni per interventi chirurgici correttivi.
La visita chirurgica prima di un intervento all’anca è essenziale per valutare attentamente la condizione dell’articolazione e definire l’approccio terapeutico più adeguato. Attraverso esami fisici, analisi di immagini diagnostiche e valutazioni biomeccaniche, il chirurgo identifica patologie, deformità o lesioni. La visita consente di discutere con il paziente le opzioni terapeutiche, chiarire aspettative, rischi e benefici dell’intervento. Inoltre, il chirurgo può raccogliere informazioni cruciali sulla storia medica del paziente, contribuendo a personalizzare il piano chirurgico e a garantire una procedura sicura ed efficace.
La visita mira a fornire una diagnosi accurata e a identificare il miglior percorso terapeutico per il paziente. È un’opportunità per il paziente di esprimere domande o preoccupazioni e per il medico di personalizzare il piano di trattamento in base alle esigenze specifiche.
Il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, inclusi sintomi, eventi traumatici, precedenti interventi e patologie preesistenti. Viene eseguito un esame fisico approfondito dell’anca per valutare la mobilità, la stabilità e la presenza di dolore o deformità. Il medico potrebbe prescrivere ulteriori esami radiologici per una maggiore sicurezza sulla diagnosi ed effettuare una valutazione biomeccanica dell’anca o far eseguire test specifici per valutare la forza muscolare e la capacità di compiere determinati movimenti.
Nel caso in cui la chirurgia sia indicata e il paziente abbia espresso il suo consenso, si procede alla pianificazione, stabilendo la data dell’intervento, la tipologia di procedura e fornendo al paziente eventuali istruzioni preoperatorie.