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2 Aprile 2020

Stretching e pilates, benefici per i pazienti reumatici anche dall’attività fisica in casa

Non eravamo preparati ad una pandemia e questo ci crea spaesamento

Il tour della prevenzione, il ciclo di incontri sul territorio per la divulgazione dei corretti stili di vita e delle buone pratiche per la salute, continua la sua attività divulgativa ma in modalità on demand. Così anziché incontrare gli specialisti nelle sale pubbliche entra nelle loro abitazioni con delle interviste che sono disponibili anche in versione video sulla pagina Facebook di Centro di medicina.

Nell’intervista di oggi, dedicata alle malattie reumatiche, incontriamo il Giovanni Mazzanti, Specialista in Reumatologia, Ematologia e Immunologia Clinica. Già Direttore di Medicina Generale e Direttore di Dipartimento delle Medicine della ULSS4, si occupa di Malattie Reumatiche dal 1984 Attualmente è specialista presso il Centro di medicina Portogruaro.

Dal suo osservatorio e con la sua esperienza, come legge la situazione attuale?

È una situazione di pandemia, la disseminazione globale di una malattia che non si vede e che per questo colpisce ancora più duramente, soprattutto le persone anziane. Non eravamo preparati e questo ci crea spaesamento.
È importante seguire le indicazioni che ci vengono date dalle autorità competenti, solo così possiamo stare tranquilli.

In questa situazione, come si devono comportare i pazienti cronici?

I pazienti reumatici, che in questo momento stanno seguendo una terapia con famaci antiartritici, e quindi immunodepressivi, sanno di avere le difese immunitarie più basse.
Seguendo tuttavia le misure raccomandate, ovvero rispettando i provvedimenti dati dalle Autorità relativi alla quarantena e alle misure di sicurezza, mi sento di rassicurarli e quindi proseguire stando a casa le cure che sono in atto. Se ci sono dei dubbi vanno chiariti telefonando ai centri reumatologici o al proprio medico di riferimento.

Tra le varie sperimentazioni in ambito di coronavirus, ha fatto notizia quella di farmaci reumatici. Cosa si può dire in merito?

Si parla in particolare di due farmaci antiartritici. La clorochina o idrossilclorochina, un antico antimalarico utilizzato da più di 60 anni nella cura delle malattie reumatiche come l’artrite reumatoide, e un farmaco biotecnologico, il tocilizumab.  Sono in corso studi controllati che speriamo possano darci dei risultati positivi anche se siamo consapevoli ci sia bisogno di farmaci antivirali. Solo con quelli riusciremo a sconfiggere il virus, oltre che con le vaccinazioni, che sappiamo non saranno purtroppo disponibili a breve.

Si è speso molto negli anni per divulgare i benefici dell’esercizio fisico per le malattie reumatiche. Cosa possiamo fare stando in casa?

Dalle metodiche di stretching statico e dinamico al pilates, le nostre case, anche se piccole, ci consentono di fare quella ginnastica che fa stare bene sia mentalmente che fisicamente. Se mancasse esperienza e fantasia la rete internet offre molti spunti. Consiglio anche lo yoga, che può diventare una soluzione ideale. Esercizio fisico quindi di potenziamento muscolare e di mantenimento, soprattutto per chi ha malattie reumatiche articolari. Mezz’ora al mattino e al pomeriggio anche per cadenzare in modo armonico il ritmo della giornata.

Da questo periodo di cambio stagionale i pazienti cronici devono attendersi peggioramenti?

C’è una convinzione consolidata, ovvero che il cattivo tempo si accompagni a recrudescenze della patologia. I dati più importanti in tal senso riguardano la fibromialgia. È un reumatismo non infiammatorio che colpisce prevalentemente le donne e modifica in peggio la qualità della vita aggravando la patologia. Per artrosi e artrite gli effetti invece sono più sfumati.

 SFATIAMO I LUOGHI COMUNI / La vitamina D ha un ruolo nella cura delle patologie reumatiche? Quando è davvero utile somministrarla?

La vitamina D, la supplementazione della vitamina D, sono temi che appassionano in questi anni il mondo medico scientifico. Ci si chiede se la vitamina D abbia implicazioni nella funzione di organi, apparati, cellule, cellule immunitarie. I test sinora non hanno dimostrato variazioni significative, per quanto concerne malattie cardiovascolari, tumorali e neurologiche.
Tuttavia, come sostiene il professor Rossini, un autorevole studioso dell’università di Verona, la supplementazione di vitamina D va bene quando è carente. Non essendo una terapia ma una vitamina, va somministrata se manca.

In tempi di quarantena, è possibile non rinunciare al sole?

Certo quello di una passeggiata al mare ha tutto un altro sapore ma è possibile prenderlo anche affacciati dal balcone di casa.
L’importante è limitare al minimo gli spostamenti, solo se necessari, di modo che quando il sole potrà darci il massimo dei vantaggi, ovvero tra giugno e settembre, la situazione generale sia migliorata e ne si possa godere davvero all’aria aperta.

Per chiudere allora chiediamo anche a lei un appello rivolto ai cittadini che invitiamo a tenere duro e rimanere a casa fino a quando l’emergenza non sarà terminata.

Questa malattia è invisibile e asintomatica. Questo rappresenta un grave problema per la diffusione del contagio. Adottando quelle norme di cautela e buon comportamento divulgate dal Ministero della Salute possiamo stare tranquilli.
Solo accettando questo periodo di quarantena prolungata torneremo presto a vivere come prima. Magari riflettendo un po’ di più su certe cose alle quali non eravamo abituati. Vi invito quindi a restare in casa.
Cercate di impegnare la testa facendo ginnastica, leggendo, ma soprattutto non rimanete inattivi.
Fiduciosi che riusciremo a trovare presto il farmaco antivirale che ci tirerà fuori da questa epidemia infernale.

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