L’amniocentesi è un esame diagnostico che prevede la raccolta di una piccola quantità di liquido amniotico attraverso l’inserimento di un ago sottile nell’utero. Questo liquido viene poi analizzato per rilevare eventuali anomalie cromosomiche o genetiche nel feto.
L’amniocentesi viene utilizzata per diagnosticare eventuali anomalie cromosomiche o genetiche nel feto. È in genere consigliata alle donne in gravidanza con un’età superiore ai 35 anni o che hanno una storia familiare di malattie genetiche.
L’amniocentesi viene eseguita in ambulatorio o in ospedale. Dopo aver individuato la posizione del feto con un’ecografia, l’operatore inserisce un ago sottile attraverso l’addome della paziente fino ad arrivare al liquido amniotico. Viene quindi prelevata una piccola quantità di liquido amniotico, che viene inviata al laboratorio per l’analisi. L’intera procedura dura circa 30 minuti.
Dopo l’amniocentesi, la paziente può riprendere le sue normali attività quotidiane, ma è consigliabile evitare sforzi eccessivi per almeno 24 ore. In caso di dolore addominale, perdite vaginali o febbre alta, è importante contattare immediatamente il proprio medico.