Nella mattinata di Radio Padova incontriamo il dottor Patrizio Bianchi, radiodiagnostico e senologo presso il centro di medicina di Thiene.
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Dottor Bianchi, perché la mammografia 3D è l’indagine fondamentale nello screening e nella diagnosi precoce del tumore alla mammella?
La mammografia tridimensionale rappresenta, diciamo, un’evoluzione della mammografia tradizionale bidimensionale, che migliora l’accuratezza della diagnostica rispetto appunto alla mammografia tradizionale. Questo miglioramento è di circa il 40%, consentendo quindi di rilevare circa 1,6 tumori in più ogni 1000 esami eseguiti. É un esame che è consigliabile a partire dai quarant’anni, a tutte le donne e a partire dai 35 anni in caso di familiarità.
E quali sono le differenze tra ecografia mammaria e mammografia?
L’ecografia mammaria è un esame che utilizza gli ultrasuoni, è parte integrante della diagnostica senologica e dall’esame di elezione nelle donne giovani al di sotto dei quarant’anni. Inoltre, essa viene eseguita anche al completamento della mammografia in donne con mammelle dense, in quanto in questi seni densi consente di individuare alcuni tumori che non vengono rilevati dalla mammografia tridimensionale.