Al Centro di medicina un piano welfare da mezzo milione e part-time per trattenere talenti

Incremento dell’investimento economico sul walfare per attrarre risorse e talenti

Al Centro di medicina un piano welfare da mezzo milione e part-time per trattenere talenti

Di pari passo con l’incremento degli addetti, Centro di medicina, Gruppo di riferimento per la sanità in Veneto, decide di introdurre il part time e di incrementare l’investimento economico sul welfare del 10% con un budget complessivo di circa mezzo milione di euro. Il Gruppo imprenditoriale veneto leader nel poliambulatoriale negli ultimi cinque anni ha raddoppiato le sedi, oggi 45, ma soprattutto il personale dipendente, da 445 a 905, di riferimento per circa 1.5 milioni di pazienti. Per attrarlo e trattenerlo ogni anno cresce il ricorso a nuove forme di welfare, come la flessibilità di orario, scontistiche per la prevenzione, un assegno medio di 750 euro, un ausilio all’utilizzo dei fondi di categoria e attenzione alla sostenibilità e al green, con la creazione di spazi del dipendente ad hoc interni alle strutture.
“L’obiettivo è quello di motivare e al tempo stesso fidelizzare il personale, che svolge funzioni trasversali di supporto a quello medico e sanitario in generale. Inoltre, con il piano di welfare intendiamo attrarre risorse e talenti. – spiega l’AD Vincenzo Papes – Molti giovani ci cercano in quanto siamo riconosciuti come una realtà ben organizzata. Tuttavia perdiamo molte candidature perché non idonee. Per questo quando troviamo le persone giuste investiamo molto nel formarle puntando sull’ambiente di lavoro positivo e con ampie possibilità di crescita. Non va trascurata poi l’azione di welfare territoriale che rivolgiamo alle comunità locali, con iniziative di sensibilizzazione sui temi della prevenzione e cura della persona”.

Oltre 900 dipendenti, per l’85% donne per il 45% sotto i 40 anni

Oggi presente in 4 regioni, con oltre 3200 addetti tra personale trasversale e medico specialistica, il Gruppo con sede a Villorba può vantare il 35% di dipendenti in azienda da oltre 5 anni. L’85% dei 905 dipendenti sono donne e di queste il 45% è di età inferiore ai 40 anni. In questo momento il Gruppo sta cercando 30 posizioni lavorative dal sito internet centrodimedicina.com. Sono oltre 2 mila i curricula che mensilmente arrivano all’ufficio personale ma non sempre coerenti alle figure professionali ricercate. Formare una nuova risorsa richiede circa 6 mesi, ma è l’unica via per combattere il turnover.
“Dove il clima aziendale è favorevole le persone sono più soddisfatte e trasferiscono questa soddisfazione al loro contesto familiare. Puntiamo a questo per fidelizzare le nostre risorse, la gran parte donne, con un piano welfare che impiega risorse per circa mezzo milione di euro e si integra con diverse azioni – spiegano Sabrina Matteazzi, Responsabile HR del Gruppo – dal part time alle convenzioni per calmierare i costi di diversi beni e servizi, dalla sensibilizzazione dei dipendenti sull’uso dei fondi alla creazione di spazi interni dedicati. Inoltre diamo un’importante opportunità di crescita professionale interna, grazie alla nostra Academy. Siamo attenti anche alla cura degli ambienti di lavoro, green e confortevoli ma soprattutto vivibili e costantemente rigenerati”.

Vincenzo Papes: “L’industria della sanità crea innovazione e posti di lavoro sul territorio. È opportuna una presa d’atto anche da parte delle Istituzioni”

In un momento in cui la sanità è tra le priorità dell’agenda politica alle prese con un incremento notevole dell’età della popolazione, il ruolo della sanità privata e privata convenzionata diventa strategico.
“Il dietro le quinte di una realtà medico sanitaria privata e convenzionata è fatta di operatori sanitari, quali infermieri, fisioterapisti, radiologi, biologi, ortottisti, ma anche di competenze trasversali fatte di personale diplomato e laureato, informatici, programmatori, ingegneri clinici per citarne alcuni. – conclude l’AD Gruppo Centro di medicina, Vincenzo Papes – la complessità del settore e le tante figure professionali di cui abbiamo bisogno per funzionare ci rendono un comparto industriale a tutti gli effetti, con un numero significativo di addetti che svolge una funzione pubblica a beneficio della comunità. L’auspicio è che le Istituzioni ci riconoscano sempre più questo ruolo con una maggiore programmazione e coinvolgimento nell’ organizzazione dei servizi al territorio. Sarebbe una garanzia importante per i cittadini di poter trovare i servizi nei tempi richiesti ma anche una rassicurazione per i nostri addetti che quei servizi contribuiscono a garantire”.
 

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