22 Marzo 2019
Le onde d’urto a bassa intensità, secondo i dati di follow up di uno studio annuale realizzato dalla Società Italiana di Andrologia, potranno rappresentare in futuro un’alternativa ai farmaci per la cura della disfunzione erettile.
L’analisi ha preso in esame circa un centinaio di uomini di età compresa tra i 18 ed i 65 anni in cura presso diversi centri: Napoli, Firenze, Trento, Bari e Trieste. Il ciclo di trattamenti a cui sono stati sottoposti prevedeva sei sedute a cui è stato fatto seguire un ecocolordoppler penieno (link alla prestazione) ed un test di valutazione sulla propria vita sessuale. Ad oggi, si sono riscontrati risultati positivi nel 70% dei pazienti di grado lieve/medio sottoposti alle onde d’urto (che ha smesso di utilizzare farmaci), mentre nei pazienti più gravi la risposta alla terapia orale è migliorata nel 40% dei casi. Inoltre, potrebbe essere benefico anche nel trattamento della prostata.
Il successo di questo trattamento è legato alla possibilità di guarigione, in quanto si tratta di una terapia di tipo fisico. A differenza della terapia orale tradizionale che dà origine ad una concentrazione temporanea di sostanze vasodilatatrici, la terapia mediante onde d’urto riesce a ristabilire in maniera naturale il meccanismo dell’erezione, andando a stimolare la circolazione peniena.
Questo tipo di trattamento è rapido, non è doloroso e non provoca effetti collaterali, in quanto le onde d’urto impiegate sono di bassa intensità e vengono applicate per circa 10 minuti.
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