24 Aprile 2018
Aumenta, purtroppo, l’incidenza dei tumori della pelle ma non varia, al contempo, la mortalità. Il merito è della prevenzione e degli innovativi strumenti diagnostici attualmente disponibili.
Il trend di incidenza del melanoma negli ultimi anni appare in progressivo aumento sia nei maschi che nelle femmine. Il rischio di sviluppare il melanoma è pari a 1:66 nelle femmine e 1:84 nei maschi. Rimane uno dei principali tumori che insorge in giovane età, il secondo tumore più frequente nei maschi prima dei 50 anni e il terzo nelle donne prima dei 50 anni. Si descrive comunque un’ampia variabilità geografi ca con trend decrescente in Italia da Nord a Sud.
Ma fortunatamente, nonostante l’aumento dell’incidenza, la mortalità rimane invariata: questo va interpretato come esito della diagnosi precoce e quindi come effetto positivo della prevenzione.
I fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma sono il fototipo, la numerosità di nei, la familiarità, l’esposizione solare, l’abitudine all’uso di lampade abbronzanti. Secondo la classifi cazione Fitzpatrick si definiscono più fototipi in base al colore della pelle, degli occhi, dei capelli e della capacità abbronzante. Il fototipo 1 (capelli rossi, occhi e pelle chiara) rappresenta il fototipo più a rischio. La presenza di familiari di primo grado affetti da melanoma e l’elevato numero di nei atipici aumentano il rischio di sviluppare la malattia.
L’esposizione solare, insieme ai fattori genetici, è da sempre considerato un fattore causale per lo sviluppo del melanoma, soprattutto l’esposizione solare intermittente e l’esposizione intensa in età pediatrica sembrano avere un ruolo causale. L’uso di lampade abbronzanti correla significativamente con un aumento del rischio di sviluppare il melanoma, soprattutto se iniziate in giovane età.
La videodermatoscopia è una metodica non invasiva che permette la valutazione della cute, compresi gli annessi (capelli e unghie), e dei nei in epiluminescenza e la successiva acquisizione delle immagini digitali. Le immagini acquisite vengono salvate in software che permettono il confronto a distanza sia dei singoli nevi considerati atipici, che della superficie corporea. Oggi il photo-body-mapping rappresenta il gold standard nello screening del melanoma. La possibilità di effettuare un confronto a distanza delle immagini aumenta l’accuratezza diagnostica facilitando così la diagnosi del melanoma.
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