L’evoluzione del sierologico che quantifica l’immunità al Covid-19

Si affiancano ai sierologici qualitativi che determinando anche le IgM

L’evoluzione del sierologico che quantifica l’immunità al Covid-19

È l’evoluzione del test sierologico che lo scorso anno era stato lo strumento principale di screening per il tracciamento del Covid-19. Oggi Centro di medicina, rete di strutture sanitarie private e convenzionate del Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, mette a disposizione dei pazienti un nuovo test in grado di quantificare gli anticorpi immunizzanti a seguito di vaccino o da infezione naturale al Covid.

Il test sierologico quantitativo di seconda generazione ricercando gli anticorpi immunizzanti contro il Sars Cov2, dà il grado di immunità del paziente. “Questo test viene utilizzato per la valutazione dello stato immunitario degli individui attraverso la misurazione quantitativa degli anticorpi IgG diretti contro il dominio legante il recettore (receptor binding domain RBD) della proteina Spike del Sars Cov 2. – spiega Ferruccio Mazzanti, direttore della Diagnostica di laboratorio del Gruppo – Il test può essere utilizzato per evidenziare quantitativamente la presenza di anticorpi specifici, sia in individui che abbiano contratto la malattia sia in individui immunizzati tramite vaccinazione specifica, per monitorare il tasso anticorpale nel tempo”.

L’introduzione del nuovo test che utilizza il metodo CMIA (dosaggio immunometrico a microparticelle chemiluminescenti), punta a realizzare test su ampia scala anche grazie ad una politica calmierata di prezzi, che consentirà di raggiungere non solo la popolazione, ma anche le aziende, le organizzazioni e le società sportive.

“Abbiamo affiancato questi soggetti negli ultimi 12 mesi e con loro abbiamo portato avanti seriamente il monitoraggio del contagio, prevenendo in molti casi l’esplosione di focolai. In questi ultimi giorni abbiamo riscontrato una nuova impennata di richieste di tamponi con la novità che una richiesta su 3 da parte dei pazienti riguarda proprio la ricerca quantitativa degli anticorpi. Per la propria salute e dei propri cari, in attesa dell’arrivo del vaccino, vogliono sapere se hanno in qualche modo sviluppato una immunità al virus– spiega Vincenzo Papes, AD del Gruppo Centro di medicina – Offrire ora oltre ai tamponi rapidi di terza generazione anche questo strumento vuol dire dare un sostegno al servizio pubblico nella gestione e contenimento dell’epidemia, mentre cominciano a sentirsi gli effetti delle varianti e la popolazione mostra chiari segni di preoccupazione. Essere costantemente testati aiuta a diffondere anche una certa serenità e senso di protezione”.

L’esame si effettua attraverso un semplice prelievo di sangue venoso che può avvenire in una delle 30 sedi del Gruppo Centro di medicina oppure direttamente in azienda grazie alla Task force Covid-19 in grado di portare entro 48 ore dalla richiesta un infermiere in azienda o sul luogo di lavoro.

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