5 Agosto 2016
È un trattamento fisioterapico del pavimento pelvico dedicato alla prevenzione e alla cura delle disfunzioni urologiche e ginecologiche derivanti da interventi chirurgici, patologie o parto naturale travagliato. L’incontinenza urinaria ne è la diretta conseguenza.
La diagnosi precoce di questo disturbo può notevolmente ridurre i disagi come:
CLASSIFICAZIONE DELL’INCONTINENZA:
QUALI SONO LE CAUSE?
Le cause possono essere molteplici:
FATTORI CHE AUMENTANO IL GRADO D’INCONTINENZA:
TERAPIA:
QUALI SONO I TRATTAMENTI RIABILITATIVI DEL PAVIMENTO PELVICO?
I trattamenti per la riabilitazione uro-ginecologica possono essere diversi, comprendendo:
Queste attività vanno in seguito eseguite nella vita quotidiana, durante gli sforzi e le attività quotidiane.
Il servizio di riabilitazione uroginecologica del Centro di Medicina propone un lavoro che mira ad una conoscenza più approfondita della funzionalità del pavimento pelvico, al rinforzo e all’allungamento dei muscoli che hanno perso la loro capacità contrattile ed elastica e all’apprendimento di strategie per gestire il discomfort dovuto all’incontinenza nella vita quotidiana.
Nello specifico, il fisioterapista valuterà:
– il livello di controllo volontario del pavimento pelvico, chiedendo alla paziente di contrarre e successivamente rilasciare volontariamente il muscolo pubococcigeo (PC), e quantificandone la performance (contrazione assente, debole, normale o forte);
– l’efficacia della contrazione involontaria del PC durante un rapido aumento della pressione intra-addominale (colpo di tosse). Successivamente si istruisce la paziente a contrarre volontariamente il PC prima del colpo di tosse, quindi si valuta la capacità di usare questa strategia (negli individui sani, la pressione intra-addominale è regolata automaticamente dal sistema di controllo feed-forward del muscolo trasverso dell’addome, insieme al diaframma e al pavimento pelvico);
– la capacità di rilassamento (assente, parziale, completa);
– la coordinazione della muscolatura e l’attività dei muscoli sinergisti, in particolar modo la capacità di contrarre e rilassare il PC in relazione ai muscoli addominali;
– la presenza di cicatrici (che possono alterare la resilienza muscolare) e la simmetria, valutando la presenza di differenze tra il lato destro e quello sinistro durante la contrazione e il successivo rilassamento del PC;
– l’affaticabilità, la resistenza, la forza esplosiva;
– l’eventuale coinvolgimento di fattori muscoloscheletrici che ostacolano la corretta funzionalità del pavimento pelvico.
Sulla base della modificabilità del quadro di incontinenza presentato dal paziente vengono poi definiti gli obiettivi della fisioterapia. Lo scopo degli esercizi perineali dovrebbe essere non solo quello di migliorare la prestazione della muscolatura, ma anche quello di mantenerla (“use it or lose it”). Per raggiungere questo proposito è necessario il coinvolgimento attivo della paziente, che dovrà modificare il suo stile di vita, e il ruolo del fisioterapista sarà cruciale nell’incentivare e sostenere il cambiamento comportamentale. È inoltre basilare il miglioramento dello stato di salute generale della paziente, al fine di prevenire l’insorgenza di altre patologie che possono andare ad inficiare la funzionalità del meccanismo di continenza. Il fisioterapista fornirà al paziente opportune spiegazioni e chiarimenti circa la natura del problema: i pazienti sono più motivati ad iniziare la terapia se comprendono la normale anatomia e fisiologia del pavimento pelvico, l’influenza dello stress e del rilassamento sulla funzionalità della muscolatura perineale e il meccanismo di sviluppo del’incontinenza. Infine, porterà la paziente ad aumentare la funzionalità del proprio pavimento pelvico, avvalendosi di esercizi, elettrostimolazione e BioFeedBack .
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