La fascia costituisce l’architettura del nostro corpo, è una struttura multilamellare di tessuto connettivo denso che forma un continuo nell’intero corpo, svolge una funzione di supporto strutturale che avvolge e penetra tutti gli organi, i muscoli e le fibre nervose. (Stecco C. 2018) La fascia è un tessuto dinamico, vascolarizzato e innervato, che forma una rete di continuità miofasciale multi direzionale in tutto il corpo.

Grazie alla presenza di acido ialuronico vi è uno scorrimento, fra i vari piani fasciali che permette al muscolo di contrarsi in modo ottimale. La fascia consente il controllo motorio direzionale, il coordinamento, la sincronizzazione, attraverso la propriocezione (Vitali A. 2018).

La fascia può essere distinta in superficiale e profonda. La fascia superficiale permette ai muscoli di contrarsi scorrendo sotto la pelle, è completamente connessa alle vene e aiuta il ritorno venoso. Deve essere elastica e compliante.

La fascia profonda invece connette diversi elementi del sistema muscolo-scheletrico e trasmette le forze generate dalla contrazione muscolare a distanza. Prende contatto con tutti gli elementi coinvolti nel movimento. Ha un ruolo nella propriocezione, nella nocicezione, nella coordinazione motoria e crea sinergie motorie fra gruppi muscolari diversi.

Per fare un esempio, la fascia può essere paragonata a una tuta che riveste il nostro corpo dalla testa ai piedi, dove applicando una forza di trazione in un punto è possibile trasmettere tensione anche in zone differenti rispetto al punto di origine.

La fascia quindi ci permette di compiere al meglio i nostri movimenti consentendoci di muoverci in modo efficace senza perdere stabilità. Questa struttura è fondamentale per il benessere complessivo del corpo umano.

É tutto collegato, siamo un tutt’uno!

Esistono delle tecniche specifiche per il trattamento della fascia in fisioterapia?

La Manipolazione della Fascia è una terapia manuale, un approccio di cura innovativo che sposta il focus terapeutico sul sintomo, intervenendo in modo diretto sulla causa.  In seguito a traumi, infortuni o posture alterate si possono creare limitazioni del movimento con una corrispondente infiammazione che modifica il tessuto connettivo, dando origine così ad una densificazione, un’alterazione di questo tessuto e conseguentemente viene impedito il corretto scorrimento del sistema muscolo-fasciale. Questo approccio terapeutico propone trattamenti mirati e personalizzati, lavorando su punti specifici della fascia (quali i centri di coordinazione e di fusione) per ripristinare il giusto scorrimento fra i piani muscolari e fasciali.

Il paziente viene considerato nella sua globalità e il fisioterapista prende in carico tutte le problematiche che il corpo presenta in quel momento.

La metodica è utilizzabile sia in fase acuta che cronica e su persone di ogni età.

L’obiettivo della Manipolazione della Fascia è di ridurre la densificazione del tessuto connettivo per poter aumentare l’arco di movimento, migliorare la coordinazione motoria e la propriocezione, ridurre il dolore e recuperare il corretto schema motorio.

La fascia può essere anche trattata mediante un allenamento specifico definito Fascial Training poiché il tessuto mio fasciale si può deteriorare per mancanza di movimento. Non va dimenticato che con l’avanzare dell’età la fascia si ispessisce, diventa più rigida e più forte poiché raddoppiano le fibre collagene, quindi si tende a perdere l’abilità di muoversi. Di conseguenza risulta estremamente necessario creare un allenamento corretto unito al movimento per fare in modo che i vari piani fasciali possano scorrere e per avere movimenti più fluidi ed efficienti con una diminuzione del dolore. Il Fascial Training in particolare è un metodo di allenamento innovativo attraverso il quale è possibile ripristinare l’integrità del sistema mio fasciale per poter muoversi meglio. Ogni trattamento è personalizzato sul paziente e mira a restituire forza, flessibilità e agilità al tronco e agli arti, stimolando la coordinazione e la propriocezione.

Caso Clinico di trattamento fasciale

Una donna di 57 anni, maestra, si è presentata per una lombalgia a fascia, cronica, esordita da 6 mesi, senza motivo scatenante.

In anamnesi ha riferito un elemento considerato molto importante per il fisioterapista: nel 2010 si è sottoposta ad un intervento in laparoscopia per aver donato il rene sinistro.

Il piano di trattamento è stato impostato con alcune sedute di Tecar terapia Indiba, lavorando soprattutto in incremento di temperatura poiché l’ipertermia ristruttura il tessuto connettivo per combattere la fibrosi. Il lavoro con manipolo resistivo in dinamica si è focalizzato sulle cicatrici, sul diaframma, sulla schiena (dorso, dorso lombare e lombo sacrale), sui centri di fusione per rendere il tessuto più mobile ed elastico per poi concludere le sedute con il manipolo capacitivo, lavorando in atermia per riequilibrare i liquidi all’interno dei tessuti.

Il trattamento di terapia fisica è stato associato alla terapia manuale ( Manipolazione della fascia) mirata ai centri di fusione poiché nei test di valutazione è stato evidenziato che il dolore si presentava eseguendo gesti motori che coinvolgevano la motricità globale del tronco, non in movimenti direzionali puri. Particolare attenzione è stata posta alle importanti aderenze cicatriziali (mai trattate) derivanti dall’operazione chirurgica. La biomeccanica del cingolo pelvico e del sacro sono state ripristinate poiché erano state trovate nettamente disfunzionali.

Il trattamento riabilitativo di terapia manuale è stato integrato con il Fascial Training, un allenamento specifico per migliorare lo scorrimento fra i vari piani fasciali che ha permesso alla paziente di muoversi meglio proseguendo il lavoro anche a casa in autonomia.

La sintomatologia è stata risolta in tre sedute di terapia manuale e 2 sedute di Fascial Training, allenamento da svolgere ogni due giorni.