20 Settembre 2022
L’osteoartrosi è la più comune tra le patologie articolari: in Italia si stima che siano circa quattro milioni gli italiani che ne soffrono [1]. Può colpire qualunque articolazione anche se generalmente va ad interessare le mani, le anche e le ginocchia.
Durante le prime fasi della malattia il sistema di riparazione del corpo umano riesce a sanare i tessuti danneggiati, ma con l’acuirsi della stessa la risposta è meno efficace e cominciano a danneggiarsi, dando avvio ad una riduzione della cartilagine, rimodellamento osseo, noduli ossei ed infiammazione articolare.
Malgrado questi cambiamenti in questa fase l’articolazione funziona normalmente senza dare particolari segni di dolore o rigidità.
Si crede che l’osteoartrosi colpisca solo le persone anziane, ma può manifestarsi anche in giovani tra i 20 e i 30 anni. I fattori di rischio più importante includono il sovrappeso e l’obesità, la presenza di pregresse lesioni articolari o chirurgia articolare, l’uso eccessivo dell’articolazione e la predisposizione genetica (altri casi in famiglia).
L’osteoartrosi, al contrario di quanto possa sembrare, non è correlata al grado di usura del tempo dell’articolazione, si tratta di una malattia vera e propria che va ad interferire con il naturale processo di riparazione della cartilagine articolare.
L’osteoartrosi è contraddistinta da dolore, menomazioni funzionali, debolezza muscolare, rigidità articolare ai quali si associa una ridotta qualità della vita.
Anche se erroneamente si supponga che l’aumento del livello del dolore sia la spia di un danno maggiore, va ricordato che il provare dolore può essere influenzato dallo stato d’animo, dal livello di ansia, stress, disturbi del sonno ed affaticamento oltre che al grado di infiammazione locale.
Solo un terzo delle persone tende a peggiorare col tempo, la maggior parte tende a trarre giovamento dalla pratica dell’attività fisica con un miglioramento del dolore e della mobilità.
Il movimento agisce come “lubrificante” per le articolazioni, aiutandole a mantenersi funzionali nel tempo. Al contrario l’utilizzo ridotto dell’arto queste diventano più rigide e i muscoli si indeboliscono.
Mantenersi in forma, rinforzare i muscoli intorno all’articolazione e perdere peso sono le opzioni più adatte nel trattamento dell’osteoartrosi. La fisioterapia può aiutare a costruire il programma migliore in base allo stato di salute del paziente per la gestione dell’osteoartrosi e la mitigazione del dolore.
[1] https://www.insalutenews.it/in-salute/osteoartrosi-ne-soffrono-4-milioni-di-italiani-al-via-nuove-terapie-infiltrative/
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