Io Valgo 3.0: il terzo settore e le imprese insieme per la salute della comunità

Tavolo di co-progettazione di AVIS Regionale, Regione Veneto con Admo, CISL, Confocommercio, Lions e Gruppo Centro di medicina e casa di cura Villa Maria, Padova.

Io Valgo 3.0: il terzo settore e le imprese insieme per la salute della comunità

Il progetto ‘Io Valgo 3.0’ è un progetto di AVIS Regionale, finanziato dalla Regione Veneto e realizzato in collaborazione con Admo, CISL, Confocommercio, Lions e Gruppo Centro di medicina e casa di cura Villa Maria, Padova.

Il contesto pandemico e il progetto “Io Valgo 3.0”

L’iniziativa muove dall’acquisita consapevolezza che, nel contesto pandemico in cui ci ritroviamo a vivere da un paio d’anni, la presa di coscienza dell’influenza (anche potenziale) esercitata da parte di ogni persona sull’efficacia delle misure di prevenzione è cruciale al fine di prevenire effetti socio economici difficilmente gestibili nel medio-lungo periodo. La necessità, quindi, di favorire e incoraggiare comportamenti coordinati e consapevoli all’interno della collettività, ha portato AVIS e i suoi partner ad individuare nel contesto lavorativo un ambito di primaria importanza nel quale intervenire, alla luce dello stretto legame che intercorre tra un recupero pieno e duraturo della capacità produttiva delle imprese e la tenuta degli equilibri sociali. L’obiettivo è quello di costruire e promuovere una nuova alleanza tra imprese e Volontariato nella promozione della salute e del benessere dei lavoratori, ricercando strategie e pratiche virtuose per generare informazione, sensibilità e responsabilità diffusa a tutti i livelli.

Sulla base dell’intervista svolta nell’ambito del progetto, tra i donatori AVIS e ADMO, e attraverso i tavoli di co-progettazione si arriverà a predisporre delle Linee Guida comuni sulla cura della salute di tutte le persone che entrano in contatto con le attività esercitate dalle imprese. Tali Linee Guida evolveranno poi in un modello innovativo di collaborazione tra imprese ed Enti del Terzo Settore nella gestione precoce dei focolai e il contenimento degli effetti sanitari, economici e sociali causati dalla Pandemia e, infine, in un Protocollo di Azione aperto all’adesione volontaria di soggetti pubblici e privati.

I tavoli di co-progettazione e Mosaic-Design your decisions

Per raggiungere gli obiettivi preposti, tra le attività progettuali sono stati previsti una serie di tavoli di co-progettazione raggruppanti diversi stakeholders (volontari, manager, imprenditori, cittadini, istituzioni e centri di ricerca) coinvolti in un percorso partecipativo di analisi del contesto, definizione della strategia ed elaborazione delle soluzioni.

Il percorso si svolge in due momenti: un primo, conclusosi ad inizio Febbraio, in cui si sono svolti 3 tavoli di co-progettazione su base territoriale; e un secondo, da svolgersi a fine Marzo, di scala regionale. I tavoli si basano tutti sull’utilizzo di MOSAIC, uno strumento di design collaborativo che utilizza tecniche di project design e project management per strutturare un percorso logico che accompagni il gruppo nell’analisi delle problematiche partendo da evidenze oggettive (dati). Lo strumento è orientato a ridurre i tempi decisionali, attenuare le conflittualità, orientare il processo verso obiettivi di cambiamento concreti e misurabili. I partecipanti sono chiamati ad interagire attraverso una serie di azioni nell’ambiente di cooperazione digitale offerto dal software, inserendo contenuti, esprimendo voti e punteggi e tracciando connessioni tra elementi.

Il percorso prevede diversi step di elaborazione, che partono dall’analisi di contesto (e dei suoi punti di forza, debolezza, opportunità e minaccia – analisi SWOT), passando per l’elaborazione di una strategia di azione, fino alla definizione delle soluzioni. I tavoli territoriali menzionati sopra, si sono occupati dei primi tre step del percorso, mentre il tavolo regionale concluderà il processo.

Matrice SWOT e strategia del Tavolo

Uniti dal desiderio di co-ideare strategie condivise per la prevenzione e gestione degli effetti sanitari, economici e sociali della pandemia, il gruppo ha iniziato il percorso con l’analisi del contesto territoriale post- pandemico e le conseguenze socio-economiche rilevate. Lo ha fatto andando a discutere e valutare una serie di dati (46 in totale), raccolti dalle fonti statistiche ufficiali nazionali ed europee e arricchiti dalla ricerca svolta nell’ambito del progetto tra i volontari veneti di AVIS e ADMO. Quest’ultima rilevazione ha riguardato in particolare la mappatura dei principali rischi connessi alla salute dei lavoratori, con focus sulla trasmissione delle malattie infettive.
Da questo lavoro, è emersa una matrice SWOT che qualifica i dati rilevati come punti di forza, debolezza, opportunità e minaccia rispetto al perimento del progetto.
Di seguito sono riassunti i primi tre dati, in ordine di rilevanza, giudicati per ogni sezione della matrice SWOT.

Il gruppo ha individuato come fattore di minaccia più rilevante, ovvero come fattore negativo ed esterno al contesto di analisi, il fatto che un terzo degli italiani abbia visto peggiorare la propria salute e vita familiare e dei propri cari a causa della pandemia. Come opportunità, sempre esterna al contesto ma positiva, il fatto che il 33% degli intervistati AVIS sia interessato alla promozione di stili di vita sani.

La debolezza , fattore negativo ma interno al contesto di analisi, più significativa per il gruppo è risultata essere il fatto che dall’inizio della Pandemia Covid-19 in Veneto si sono registrati poco meno di 13.000 morti (8,98% del totale dei deceduti per Covid-19 in Italia). Infine, come primo punto di forza, fattore interno positivo, il fatto che a gennaio 2021, l’81,9% della popolazione vaccinabile veneta risulta completamente vaccinato (87,18% è il dato nazionale over 12).
Il confronto tra i partecipanti ha poi fatto sì che, le interpretazioni così elaborate fossero messe a sistema nella scelta della strategia del “migliorare” ovvero nella volontà di prediligere un approccio che vada ad agire su elementi di minaccia, sfruttando i punti di forza.

Focalizzandosi su un punto di forza giudicato inerente e funzionale, ovvero il dato che testimonia la condivisa percezione del luogo di lavoro come un ambito fondamentale per garantire l’efficacia della diffusione dei messaggi di cui il progetto si fa portatore, il gruppo ha ritenuto di poter agire sulla minaccia della vanificazione degli sforzi messi in campo a causa di “Superficialità, negligenza, mancata prevenzione e mancato rispetto delle regole e delle normative”. La strategia individuata è stata quindi così formulata:

“Investire su un luogo di lavoro capace di diffondere un messaggio di attenzione alla salute propria e alla responsabilità condivisa al fine di prevenire e gestire la superficialità e la negligenza”

Cause ed effetti

Infine, il gruppo si è concentrato sull’individuazione delle cause e gli effetti che, il non perseguire questo percorso, avrebbe. I partecipanti hanno individuato 24 cause, che impediscono di realizzare la strategia e 17 effetti connessi alle stesse.

Questi risultati saranno consegnati al tavolo regionale del 22 Marzo 2022, per l’elaborazione delle relative soluzioni e l’elaborazione del protocollo di azione.

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