22 Novembre 2021
Uno dei problemi più frequenti che si manifestano dopo un infortunio al ginocchio, come una distorsione, una patologia infiammatoria, un sovraccarico, o dopo alcuni interventi chirurgici, ad esempio un’operazione al Crociato Anteriore o alla Protesi del ginocchio, è la difficoltà ad estendere totalmente l’articolazione.
Rispetto a quanto si potrebbe pensare, spesso le principali cause della mancata estensione non sono da ricercarsi in una eventuale patologia intra-articolare meccanica, bensì sono riconducibili alla contrattura dei muscoli posteriori della coscia e l’inattivazione del quadricipite: questa patologia viene chiamata inibizione muscolare artrogenica (Arthrogenic Muscle Inhibition – AMI).
Dopo pochi giorni dall’intervento, gli effetti dell’AMI possono portare a una riduzione del picco di forza massimo del quadricipite fino al 90%; un valore che calerà nel tempo ma che potrà continuare a manifestarsi a livello residuo anche a distanza di quattro anni.
Oltre ad essere causa diretta del blocco dell’articolazione, l’AMI può portare nel lungo termine, ad una atrofia e debolezza muscolare difficile da ribaltare. Inoltre, la capacità di estendere il ginocchio è fondamentale per poter camminare correttamente, così da non sovraccaricare il ginocchio e le strutture muscolo tendinee collegate, evitando un deterioramento della cartilagine.
Come evidenziato dall’autorevole Arthroscopy Techniques Journal, rivista specializzata nella chirurgia ortopedica artroscopica, un’adeguata sequenza di Fisioterapia può, già in pochissimo tempo, garantire un rapido recupero della capacità di estendere il ginocchio.
Dopo aver eseguito un esame del ginocchio, accertando così la presenza di un deficit di estensione e la mancata attivazione del quadricipite, il professionista, mediante una serie di esercizi specifici, è in grado di contrastare in modo affidabile i percorsi fisiologici dell’IMA, permettendo di riacquistare rapidamente la piena estensione attiva e passiva del ginocchio. Si tratta di movimenti semplici e al contempo molto delicati, come la contrazione alternata dei muscoli posteriori della gamba e il sollevamento del tallone con raddrizzamento del ginocchio, che se inseriti in una precisa progressione e svolti sotto la supervisione attiva del fisioterapista, permettono di riacquistare la piena mobilità dell’arto in breve tempo.
In conclusione, affidarsi a un fisioterapista e a un trattamento mirato consente la risoluzione dell’AMI e il recupero della completa estensione del ginocchio con metodi non invasivi, rapidi ed efficaci. L’immediata risoluzione del problema evita conseguenze dirette e indirette andando a prevenire l’insorgere di patologie correlate nel medio e lungo periodo.
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