15 Novembre 2018
Molte volte ci si avvicina a questo tipo di chirurgia in base alle informazioni raccolte da qualche parente o conoscente che si è già sottoposto all’operazione e che ci racconta di come la sua quotidianità sia migliorata senza il fastidio degli occhiali.
PRK, FEMTOLASIK sono alcune delle sigle con cui si incontra chi è alla ricerca di informazioni sulle varie tipologie di intervento, ma come capire con esattezza quale di questi sia il più adatto a noi?
Ne abbiamo discusso con il dottor Claudio Gorla, oculista, che indica tra i fattori primari da tenere in considerazione l’utilità della visita specialistica per chiarire se è effettivamente possibile sottoporsi all’intervento e valutare i gradi di correzione ottenibili.
I parametri che si vanno ad approfondire in questa fase riguardano l’entità del difetto, lo spessore corneale, il diametro pupillare, le caratteristiche della superficie dell’occhio, la quantità e la qualità del liquido lacrimale.
Eseguire questo tipo di controlli è fondamentale per tutelare il paziente da rischi inutili e garantire l’esecuzione dell’intervento nella maggior sicurezza possibile, fornendogli tutti gli elementi decisionali di cui ha bisogno per una scelta informata.
Le tecniche principalmente impiegate dalla chirurgia refrattiva sono il Lasik e la PRK, che garantiscono sicurezza e comfort per il paziente: il Lasik ha un tempo di recupero più veloce, il PRK al contrario è più lento, ma questo non significa che sia meno efficace.
La scelta tra l’una o l’altra tecnica viene valutata solo dopo un esame approfondito dell’occhio e un confronto tra medico e paziente, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di entrambe in base alla situazione oggettiva.
Il ricorso alla chirurgia refrattiva è utile non solo per correggere la miopia, l’astigmatsmo e l’ipermetropia, ma anche per eventuali patologie della cornea o difetti comparsi in seguito ad un trapianto di cornea.
I laser di ultima generazione, inoltre, fanno si che la chirurgia refrattiva sia usufruibile anche da chi sino a qualche anno fa veniva considerato “non idoneo”, aumentando le possibilità di correzione dei difetti visivi.
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